Come funziona il servizio di bike Sharing di Milano

bike Sharing Milano

Con il termine bike sharing, dall’inglese bike “bicicletta” e il verbo to share “condividere”, si intendono forme di trasporto basate sull’uso collettivo della bici.

Diversamente dal noleggio, questi servizi prevedono una flotta di veicoli utilizzabili per brevi periodi, dietro un corrispettivo temporale e/o chilometrico.

Perché conviene il Bike Sharing di Milano

  • non ci sono costi di acquisto e manutenzione
  • non occorrono catene o lucchetti
  • paghi solo il canone annuale e le tariffe per il reale utilizzo.
  • Tipologie di servizi
  • station-based, basati su stazioni fisse di prelievo e riconsegna del veicolo
  • free floating, i mezzi sono prenotabili da smartphone e rilasciati liberamente all’interno dell’area di esercizio.

Le biciclette si differenziano a seconda dell’operatore ma in ogni caso devono per regolamento avere un peso contenuto, essere resistenti alle intemperie e riconoscibili avendo ben visibile il logo del Comune di Milano. Devono inoltre essere dotate di faro anteriore e posteriore che si accende in automatico all’avvio del noleggio ed un sistema di segnalazione acustica sul manubrio dove deve trovare posto anche un cestino porta oggetti.

In tema di sicurezza i cavi ed i componenti devono essere incorporati nel telaio anche per minimizzare le manomissioni. I veicoli possono prevedere anche sistemi di pedalata assistita o a batteria con la possibilità per l’utente di attivare e disattivare il motore elettrico quando non lo desidera. La ricarica della batteria, a cura del gestore, deve avvenire in luoghi predefiniti e le batterie devono essere a litio di alta qualità e senza piombo.

Bikemi il pioniere

All’inizio fu BikeMi, il servizio inaugurato da ATM per il noleggio di biciclette. In realtà, questo è stato l’inizio solo per le città italiane, dato che nelle maggiori capitali europee il fenomeno era già diffuso da tempo. Fatto sta che i numeri raggiunti da BikeMi sui due lati del Naviglio non lasciano adito a dubbi: dal 2008 al 2016 gli abbonati sono passati da 2.500 a quasi 120.000, con un record di oltre 4 milioni di noleggi nel solo 2016. BikeMi resta, tra gli operatori di bike sharing del capoluogo lombardo, l’unica con una concezione che si potrebbe definire superata.

Le bici, infatti, possono essere prese esclusivamente presso una delle stazioni previste ad hoc e, allo stesso modo, devono essere ricollocate in una delle colonnine preposte. La diffusione, ritenuta capillare 10 anni fa, al momento dell’inaugurazione, non può più essere tale oggi, soprattutto se paragonata a quella dei competitor. Ad inizio 2018 sono ben 280 le stazioni, certo ben distribuite, ma solo nell’area interna alla circonvallazione, con una densità maggiore nell’area C e alcune stazioni nei pressi della Bicocca. L’utente può scegliere tra tre diversi abbonamenti: quotidiano, settimanale e annuale, rispettivamente a 4,5€, 9€ e 36€. I primi 30’ di utilizzo sono gratuiti, mentre le mezzore successive si pagano 50 centesimi l’una (e la bici va riconsegnata entro le prime due ore); nel caso si preferisca prendere una bici elettrica, la prima mezzora si pagherà 0,25€, la seconda 0,50€, la terza 1€, la quarta 2€.

Bike Sharing Milano: Mobike e Ofo

Mobike e Ofo sono operatori cosiddetti free floating, che presentano dunque l’innegabile vantaggio dato da un servizio di “prelievo e rilascio” di bici molto più flessibile o comunque non soggetto alla restrizione delle colonnine. Vi è un’area definita dall’operatore, all’interno della quale è possibile prendere o lasciare la bici e quest’area è molto più vasta rispetto a quella coperta di BikeMi. Si tratta di tutta la zona interna all’anello della tangenziale, il che consente di coprire anche tutte le periferie e di percorrere il Naviglio della Martesana.

Per quello che riguarda le tariffe, i due operatori asiatici non prevedono alcun canone fisso mensile, ma solo il “consumo” reale. Anche in questo caso si pagano tranche di 30’: 50 centesimi per Mobike e 30 centesimi per Ofo. Mobike, però, si distingue dal concorrente per la possibilità di acquistare degli abbonamenti che consentono di utilizzare le bici per un numero illimitato di corse dalla durata massima di 2 ore: tali pass hanno durata di 1, 2, 3, 6 e 12 mesi.

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